assunzione della Madonna - dipinto
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assunzione della Madonna - dipinto
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Tradizionalmente riferito alla mano di Bernardino Luini, autore in San Maurizio delle altre scene affrescate sulla medesima parete divisoria della chiesa pubblica, soltanto all'inizio del XX secolo si è cominciato a mettere in discussione l'autografia della scena in esame, che in effetti denuncia più di una caduta di stile rispetto alla qualità avvertibile negli altri scomparti riferibili a Luini. Se oggi gli studiosi tendono a escludere (pur con alcune eccezioni) l'Assunta dal corpus luinesco, riesce però difficile individuarne con precisione l'autore. In tempi recenti si è proposto di riferire l'episodio a Bernardino Ferrari, a buon diritto ricompreso tra i protagonisti del contesto artistico milanese del primo Cinquecento. A ridosso delle prime opere conosciute del pittore di Vigevano, che si scalano nel secondo decennio del Cinquecento, il Ferrari compì quasi certamente un viaggio a Roma, dove ebbe modo di entrare in contatto con i capolavori di Raffaello. In seguito, probabilmente in relazione al suo ritorno a Milano, le sue preferenze si indirizzarono verso il classicismo intenerito delle opere della maturità di Bernardino Luini. Gli esiti di questo processo porteranno il Ferrari a rappresentare una sorta di corrispettivo lombardo delle interpretazioni diminuite e rassicuranti di Raffaello. L'ipotesi attributiva per l'Assunta resta tuttavia ancora da circoscrivere, non trovando unanime riscontro; è pertanto necessario mantenere una certa prudenza e riferire l'affresco a uno collaboratore di Luini attivo nella sua bottega alla fine del primo quarto del Cinquecento.
Al centro della scena, in posizione elevata, è raffigurata la Vergine assunta, attorniata da angeli cantori, musici e incoronata da altri due angeli; tra le nubi spuntano alcuni cherubini. Intorno a Maria risplendono vari raggi che delineano una sorta di "mandorla" di luce, di grande effetto scenografico. Al di sotto gli apostoli assistono all'episodio miracoloso e a fatica trattengono l'emozione del momento, come dimostrano le loro mani e braccia protese verso l'alto, in segno di stupore. Un aspetto cuorioso è fornito dal numero delle figure maschili, tredici: agli apostoli è stato forse aggiunto san Pietro (con ogni probabilità un'aggiunta così incisiva e significante era legata alle intenzioni della committenza). Sullo sfondo va degradando un paseaggio collinare, contraddistinto da un fortilizio individuabile grazie al torrione centrale, mentre in lontananza si scorgono i profili di gruppi montani, non particolarmente caratterizzati dal punto di vista morfologico.
1j570-00007
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