Madonna con Bambino e donatore||Santo Stefano||San Ludovico di Tolosa||San Siro||San Giovanni Evangelista||Sant'Apollonia||Sant'Agata||San Michele Arcangelo||San Giovanni Battista - polittico

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Madonna con Bambino e donatore||Santo Stefano||San Ludovico di Tolosa||San Siro||San Giovanni Evangelista||Sant'Apollonia||Sant'Agata||San Michele Arcangelo||San Giovanni Battista - polittico 
Fino al XIX secolo un'iscrizione sul pannello centrale del Polittico documentava la committenza, l'anno di esecuzione dell'opera e l'autore. Questi dati oggi non sono più leggibili, ma fortunatamente sono stati riportatati in un testo critico per cui sappiamo che l'opera venne conclusa nel giorno di Pasqua del 1447 dal Maestro Paroto, su commissione di Francesco Afro da Treviso, arciprete della Pieve di S. Siro a Cemmo di Capo di Ponte. L'autore, di cui si conosce una sola altra opera di soggetto analogo attribuibile con certezza e conservata al Museo Bagatti Valsecchi, è una delle figure più interessanti e misteriose del panorama culturale bresciano del primo Quattrocento. Pur danneggiato da restauri e integrazioni, il polittico mostra una qualità esecutiva molto alta. Le figure allungate definite da un panneggio elegante e ricercato che si raccoglie in pieghe morbide, la cromia basata su accostamenti raffinati, i dettagli ricercati dell'abbigliamento, le fisionomie dolci e bamboleggianti soprattutto delle figure femminili ben esemplificano il linguaggio del gotico internazionale in generale e documentano una conoscenza delle opere di Michelino da Besozzo. Rimasta a Cemmo fino a l 1852 con funzione di pala d'altare, l'opera del Paroto passa poi sul mercato antiquario ed entra a far parte di numerose collezioni private prima a Milano, poi a Parigi ed infine a New York. Ricomparsa a Londra in una asta di Sotheby's , viene acquistata dalla Fondazione CAB che la restituisce alla città di Brescia esponendola presso la chiesa di S. Maria della Carità. 
Il polittico è composto da nove tavole dipinte a tempera; in origine era completato dalla cuspide che raffigura la Crocifissione, oggi conservata in collezione privata, e da due scomparti dispersi con la Madonna Annunciata e l'arcangelo Gabriele. La raffigurazione della Vergine con il Bambino, che occupa la tavola centrale del polittico, segue un'iconografia molto diffusa in epoca gotica, quella della cosiddetta Madonna dell'Umiltà: Maria non è seduta su un trono, ma su prato ricco d'erba e a farle da fondale c'è un lussureggiante cespuglio verde e non drappi e cortine di seta. Accanto a lei compare la figura del donatore che, grazie all'iscrizione ora non più leggibile ma documentata dalla bibliografia, sappiamo essere Francesco Afro da Treviso, arciprete della Pieve di S. Siro. Fanno da corona ai lati della scena centrale otto figure di santi stanti, disposti su registri sovrapposti: da sinistra si riconoscono, grazie all'iscrizione che li correda ed agli attributi iconografici, Stefano, Ludovico da Tolosa, Siro e Giovanni evangelista, mentre a destra ci sono Michele Giovanni Battista, Apollonia e Agata. 
2k090-00042 
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