Scena per "L'ultimo giorno di Pompei" raffigurante l'eruzione del Vesuvio - ERUZIONE DEL VESUVIO - disegno

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Scena per "L'ultimo giorno di Pompei" raffigurante l'eruzione del Vesuvio - ERUZIONE DEL VESUVIO - disegno 
Scena per "L'ultimo giorno di Pompei" raffigurante l'eruzione del Vesuvio 
Il disegno è molto interessante poichè è considerato l'ultima opera nota dell'autore, realizzata per il Teatro Regio di Torino nel 1851, pochi anni prima della morte (Viale Ferrero 1980, p. 893). Si tratta di una scena realizzata per l'opera "La Muta di Portici" di D. F. E. Auber del 1828, su libretto di E. Scribe e C. Delavigne, data al teatro torinese durante il regno di Vittorio Emanuele II, subentrato a Carlo Alberto nel 1849. Rispetto ai due decenni precedenti in quest'epoca appaiono profondamente mutate le condizioni teatrali nella città: nel 1850 il Regio era infatti passato sotto il controllo municipale e, a partire all'incirca da questa data, si assiste, qui come in numerose altri teatri cittadini della penisola, al progressivo abbandono della tecnica scenografica precisa ed attenta nella definizione delle varie scene, altamente personalizzate per ciascuna opera, a favore dell'utilizzo di bozzetti generici, riutilizzabili per soggetti diversi. In particolare la scena raffigura l'eruzione del Vesuvio e si riferisce al finale dell'opera, al momento in cui la protagonista, la muta Fenella, sorella di Masaniello, che aveva salvato Alfonso, fratello del Vicerè di Napoli, durante la rivolta cittadina, si getta nel Vesuvio allorquando viene ucciso Masaniello in seguito alla condanna perpetrata dai reazionari napoletani. 
2o070-00057 
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