Giardino con tempietto circolare e fontane - Architettura illusionistica - disegno
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Giardino con tempietto circolare e fontane - Architettura illusionistica - disegno
Giardino con tempietto circolare e fontane
Il disegno è riferito dubitativamente nell'inventario Lampugnani a Giacomo Quarenghi o a Baldassare Peruzzi. Per quanto il collezionista sembri propendere per Peruzzi, il riferimento più attendibile sembra essere il primo. L'architetto-scenografo originario della Valle Imagna (Bg) dopo aver lavorato a Vicenza, Verona, Mantova, Venezia soggiornò a Roma, dove frequentò la scuola di Mengs e si indirizzò al neoclassicismo, insieme all'amico Antoine Decrézet, a sua volta amico di J.J. Winckelmann, con il quale si dedicò allo studio ed al rilievo degli edifici di Roma antica. Fu poi nuovamente in veneto ove studiò l'architettura palladiana, aggiornandosi sulle novità europee di Claude-Nicolas Ledoux, Etienne-Louis Boullée e Robert Adam e di nuovo a Roma decorò la Sala da Musica del Campidoglio per il senatore Rezzonico, fornendo poi i disegni per il mausoleo di papa Clemente XIII, zio dl Rezzonico, realizzato in seguito da Antonio Canova. Venne quindi chiamato in Russia dal ministro di Caterina II, il barone Grimm, in qualità di architetto di corte; qui edificò il Palazzo Inglese di Peterhof e, a San Pietroburgo, il Palazzo Berborodko (1780-90), il Collegio degli Affari Esteri (1782-83), la Banca di Stato (1783-90), l'Accademia delle Scenze (1783-89), il Teatro dell'Ermitage (1783-87) ispirato al Teatro Olimpico di Vicenza, il Palazzo Vitingov (1786), il Palazzo Jusop (1790-1800) e il Palazzo di Alessandro a Carskoe Selo (sull'autore si vd. "Disegni di Giacomo Quarenghi", Venezia 1967; "Giacomo Quarenghi: Architetture e vedute", Milano 1994; "Giacomo Quarenghi e San Pietroburgo", Bergamo 2003). La nitidezza del disegno, l'eleganza formale della composizione, caratterizzata da una sobria ma raffinata coloritura, nonchè il tratto preciso e sicuro, che si riscontra ad esempio nel disegno dedicato al teatro conservato presso il Museo Teatrale alla Scala ("Un 'avventura di carnevale, ballo di Borri, scena III", n. 2816/4 del catalogo) sembrano avvalorare tale riferimento attributivo.
2o070-00164
2o070-00164