Busto di fanciulla||Busto di ragazza||Testa di ragazza - busto femminile - scultura

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Busto di fanciulla||Busto di ragazza||Testa di ragazza - busto femminile - scultura 
Busto di fanciulla||Busto di ragazza||Testa di ragazza 
Arturo Martini sposta nel 1920 Brigida Pessaro e aderisce al gruppodi Valori Plastici. Dal 1921 al 1928 vive e lavora tra Vado Ligure, Roma e Anticoli Corrado. Risale a questo periodo la scultura donata da Claudia Gian Ferrari al FAI, la stessa ebbe particolare successo e fu particolarmente importante per l'artista, esistono infatti sei esemplati in bronzo realizzati nel 1989 come da contratto del 1923 con Arnolfo Becchini, ma soprattutto una versione in terracotta donata a Mario Giardon, socio di Mario Broglio (fondatore e direttore della rivista Valori plastici dal 1918 al 1922), oggi conservata al Museo del Paesaggio di Verbania. L'opera è quindi l'attestato di una adesione agli ideali di Valori Plastici che ben si manifestano in quest'opera nella ripresa, quasi citazionistica, della ritrattistica del Quattrocento italiano e in particolare fiorentino: il mezzobusto frontale, la veste accollata che si conclude con le pieghe a cannoncino, l'ampio bavero; tutto raccontato e semplificato in linee essenziali, capaci di delineare nettamente una forma. Sono invece firma dell'artista gli occhi vuoti e la bocca semiaperta, che rendono l'espressione delle sue opere tanto intensa quanto distante, come dice lo stesso artista: "La mia sospensione espressiva sta nella bocca aperta". 
Busto in gesso di giovinetta con un punto di vista frontale privilegiato e dalle vesti che ricordano la moda del Quattrocento. 
2p100-01085 
2p100-01085 

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