Scugnizzo. Oh! La vita! - giovane - dipinto

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Scugnizzo. Oh! La vita! - giovane - dipinto 
Scugnizzo. Oh! La vita! 
"Scugnizzo. Oh! La vita!" donata al FAI dal Claudia Gian Ferrari risale al 1925. Ubaldo Oppi è già stato consacrato sulla scena internazionale dal Salon des Independants nel 1921, stesso anno del matrimonio con Adele Leoni, e dalla Biennale del 1924 dove poteva vantare una sala personale, ma non aveva smesso di concentrare la sua ritrattastica sugli ultimi, gli emarginati, gli scugnizzi. Senza l'indugio del pittore di genere, ma con l'attenzione fotografica del realismo o dell'iperrealismo. Queste figure segnate dal chiaro scuro, l'assenza di uno sfondo, avevano portato Franc Roh a inserirlo, proprio nel '25, nella lista dei pittori del "Realismo magico", tra i pochissimi italiani presenti. È forse questo suo contatto con l'Europa e la Mitteleuropa a tirarlo fuori dall'italianità di Novecento. Quello di Oppi, in opere come questa, è proprio un realismo pulito, come diceva Ugo Ojetti parlando della sua partecipazione alla XIV Biennale: "È un'arte che si parte dal vero ma lo domina, lo sceglie, lo ordina, per creare qualcosa che sia più durevole e consolante della fugace realtà". 
Busto di ragazzo su fondo scuro in olio su cartone. 
2p100-01087 
2p100-01087 

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