Natura morta - natura morta con bottiglie - dipinto

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Natura morta - natura morta con bottiglie - dipinto 
Natura morta 
Anche Giorgio Morandi è stato avanguardista, il suo ritorno ai valori primi o primordiali avviene in una cifra altamente moderna. Durante la sua carriera l'artista dipinge più di mille nature morte con "zagagli", i piccoli oggetti quotidiani della casa così definiti in dialetto bolognese. Segue la lezione di Cezanne e torna a dipingere sempre lo stesso soggetto, la novità - cara a qualsiasi artista - non è per lui nel soggetto ma nelle infinite possibilità pittoriche di rappresentarlo. Le due opere donate al FAI da Claudia Gian Ferrari ci raccontano proprio di queste diverse possibilità, come afferma Morandi stesso "mi ci vorrebbero due vite per dipingere a modo le mie bottiglie". La natura morta del 1937 si colloca al termine di un decennio di lavoro iniziato nel 1928-1929: composizione irrequieta, toni terrosi, pennellate ben visibili e contorni aperti. Gli oggetti non lasciano spazi, non descrivono un luogo abitabile ma comunicano nel loro silenzio un inquieto malessere. 
Natura morta con bottiglie in olio su tela. 
2p100-01094 
2p100-01094 

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