. "In primo piano al centro si trova un grande albero con due figure che conversano all'ombra, di cui una seduta; oltre l'albero si apre un'ampia vallata con boschi e costruzioni; montagne in lontananza."@it . . . . . . "Il dipinto, insieme al suo pendant (inv. n. D00016) è entrato nelle collezioni della Pinacoteca Repossi grazie al lascito di Marianna Rota nel 1926. Attribuiti da Terraroli in modo molto generico a un artista forse lombardo \"ma certo sensibile alle invenzioni venete, non lontane da certe proposte poi di Giuseppe Zais e sull'altro versante di Alessandro Magnasco\" (Terraroli, 1991, p. 39), vale a dire entro uno spettro di esperienze culturali che abbracciano tutto il nord Italia verso la metà del Settecento, dovevano far parte - come sottolineato dallo stesso studioso - di un rivestimento in boiserie o fungere da sopraporte. Un'analisi più attenta del dipinto, che mostra, almeno nelle figure, una qualità più alta di quella del suo pendant, porta a ricondurlo piuttosto nell'ambito della pittura di Bartolomeo Pedon (che motiverebbe anche l'ampio spettro di influenze notate da Terraroli) per la pennellata veloce e abbreviata, la stesura compendiaria a larghe pennellate ricche di materia che definiscono volumetricamente le forme, specie delle figure, e l'atmosfera vibrante che crea una sorta di instabilità negli elementi che compongono il dipinto, o al magistero di Giovan Battista Cignaroli."@it . "Paesaggio con viandanti - dipinto"@it . "3y010-00017" . . . . . . "3y010-00017" . . . . . . . . . . .