Sacrificio di Isacco - dipinto
https://w3id.org/italia/lombardia/data/historic-artistic-property/3y010-00102 <https://w3id.org/arco/ontology/arco/HistoricOrArtisticProperty>
Sacrificio di Isacco - dipinto
La leggibilità del dipinto è compromessa da un offuscamento generale della materia pittorica e da alcune lacerazioni della tela. Tuttavia è possibile attribuire l'opera, su base stilistica, a un pittore bresciano della seconda metà del XVIII secolo, molto influenzato dalla pittura mobile e divergente di Francesco Monti, ma anche da quella più classicamente composta del veronese Giambettino Cignaroli. Per questo, pare possibile assegnare il dipinto all'ambito del salodiano Sante Cattaneo, artista che nella sua vasta produzione mostra di contemperare gli umori del barocchetto bresciano, ivi compresa la declinazione robusta e tagliente di Pietro Scalvini con i fermenti classicisti, specie di marca veronese. Nel dipinto clarense si notano, anche se poco fuse, queste due tendenze culturali: nel levigato incarnato e soprattutto nella morfologia del viso del giovane Isacco non è difficile ritrovare il segno del Cignaroli declinato con una pennellata più franta di quella del veronese; così nella figura di Abramo e in quella dell'angelo dalle forme taglienti e dalle pose allungate e divergenti si nota la filiazione dalla pittura locale di Monti e Scalvini. Questo intreccio di motivi culturali ancora non pienamente risolti spingono a collocare il dipinto attorno agli anni settanta del XVIII secolo.
Al centro della tela si vede Abramo mentre alza il braccio con il coltello per colpire il figlio inginocchiato su della legna nella parte destra della tela; alle spalle di Abramo un angelo gli afferra la mano interrompendogli l'azione; in basso a sinistra si trova un agnello.
3y010-00102
3y010-00102