. . . . . . "Figura maschile nuda con in corpo incurvato a sinistra e le braccia tese verso l'alto; dal bacino in sù il corpo è chiuso entro una gabbia da cui cerca invano di liberarsi."@it . . "In questa piccola scultura l'artista mette in scena un altro dei suoi personaggi; questo re, imprigionato in una gabbia troppo stretta che lui stesso regge - immagine dell'incapacità di liberarsi dalle costrizioni e, insieme, dell'imprigionamento volontario dell'essere umano - è una delle figure più morbide e plasticamente classiche dell'artista, nella quale è possibile scorgere la conoscenza non solo di Marini, ma anche degli altri grandi scultori del Novecento, da Martini a Manzù. Le proporzioni classiche del corpo tendono ad allungarsi facendo perdere alla figura ogni tratto di stabilità e monumentalità. Il viso, raccolto in un grido di dolore, ha la sua naturale prosecuzione nel gesto delle braccia allargate e delle mani dalle dita quasi artigliate che accentuano la dimensione drammatica della scultura. L'opera è stata donata alla Fondazione dalla sig.ra Iris Polidori vedova dell'artista Vittorio Pelati come volontà testamentaria; deceduta la sig.ra Iris nel 1999, tale opera è giunta in Fondazione nel 2002."@it . . . . . . "3y010-00331" . "Il re"@it . . . . . . . "3y010-00331" . . . . "Il re - Allegoria della alienazione con figura maschile incastrata entro una gabbia - statua"@it . . .