Morte di Sant'Andrea Avellino - dipinto

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Morte di Sant'Andrea Avellino - dipinto 
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Il dipinto venne Scoperto dal Gianoli a Tresivio nel 1942 e C. Bassi lo riconobbe come quello eseguito per i Teatini di Ponchiera, di cui si parla in due lettere di Cesare del marzo 1765 e del 29 dic. 1766. Scrivendo da Como al curato di Ponchiera, Cesare dichiara di avere eseguito il quadro e di doverne dipingere altri due da collocare a lato. Da una nota di G.B. Ligari, figlio di Cesare (Mastro N, 174v) apprendiamo che il curato di Ponchiera, nel 1772, doveva ancora pagare due talleri e mezzo per un disegno relativo alla dsposizione dell'altare nella chiesetta di S. Andrea Avellino. Si ignora come il quadro sia finito a Tresivio, ma è probabile che sia scomparso da Ponchiera all'epoca delle soppressioni napoleoniche. Come dichiara la scritta, Cesare dipinse il quadro a Como, dove si era trasferito nel 1764, professandosi pittore di quella città, dopo le "delusioni"patite in Valtellina. E' risaputo che Cesare fu più dotato come frescante e come pittore di soggetti profani e conviene riconoscere che la pala non è di grande qualità; è inoltre interessante notare lo scadimento che interviene nel passaggio dal bozzetto all'opera compiuta, dove l'immediatezza del linguaggio pittorico e del cromatismo gustoso sembrano raggelarsi . Il bozzetto, venduto dagli eredi Ligari di Varese nel 1996, si trova oggi in collezione privata a Sondrio. 
40010-00113 
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