"Il soggetto del Concorso Mylius per l'anno 1870, indicava di rappresentare \"una località nella quale avvenne un importante fatto storico\"; il Ferrari, con la sua veduta di Brescia, venne prescelto dalla commissione che lodava nel dipinto \"l'intonazione generale, il disegno e l'esecuzione\", anche se \"il colorito (...)\" appariva \"troppo caldo e pesante\". Il pittore, infatti, in questi anni traduce la luminosità della scena con pennellate fitte e oblique, dall'impasto che dal primo piano, più denso e carico, va a schiarire sullo sfondo: una tecnica, questa, che permette una resa maggiore degli effetti atmosferici. L'opera, è caratteristica del linguaggio paesaggistico del Ferrari, a metà tra lo studio dal vero (la veduta della città, il Duomo, la Torre del Pallanza) e il gusto annedotico (le coppie che passeggiano e conversano sotto i Ronchi)."@it . . . . . . . . . . . . . . "4t020-00125" . . "Veduta di Brescia"@it . "Veduta di Brescia - VEDUTA DI BRESCIA - dipinto"@it . . . "4t020-00125" . . . . . . .