Il ferraù che vuol ripescare l'elmo - Orlando furioso di Ariosto - dipinto
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Il ferraù che vuol ripescare l'elmo - Orlando furioso di Ariosto - dipinto
Il ferraù che vuol ripescare l'elmo
Il soggetto venne presentato una prima volta alla mostra di Brera nel 1834 su commissione del conte bresciano Paolo Tosio Martinengo; successivamente, il pittore ne declinò numerose copie e derivazioni. Questa tela poterebbe essere identificata con l'opera portata a Brera nel 1839 su commissione di Carlo Galli. Recensito sulle pagine della "Biblioteca italiana", benchè "stucchevole", il critico Fumagalli notava una carenza di fantasia nella ricerca del soggetto nelle tele del torinese. La pittura del D'Azeglio partecipa ancora al gusto trobadour, conosciuto dal D'Azeglio attraverso i libri d'incisione come il "Viaggio romantico pittorico" di Modesto Paroletti (1824), corredato dalle illustrazioni di Francesco Gonin. Anche i viaggi che il pittore fece in Val d'Aosta nel 1825, contribuirono alla definizione dei paesaggi fantastici riproposti nei dipinti. Il dipinto può essere avvicinato all'acquerello "Paesaggio ariostesco" pubblicato da Mazzocca, derivato dal noto poema del ferrarese.
4t030-00150
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