. "Il disegno, legato alle Civiche Raccolte da Isaja Zancone nel 1931, è indicato nell'inventario Nicodemi come Studio di una testa di vecchio sul letto di morte, ma dal confronto con altre opere il soggetto del disegno è stato ricondotto dalla critica alla figura di Francesco Jaciccio. Mastro Ciccio, così affettuosamente chiamato dall'artista, fu secondo marito della madre e suo fedele amico, il più amato e tiranneggiato dei suoi modelli. L'uomo, defunto verso la fine della prima guerra mondiale, è effigiato da Gemito sul letto di morte; pertanto, così come osservato da Nello Ponente e Pascqualina Spadini, la realizzazione del disegno è da collocare intorno al 1918 (Ponente, Spadini 1982). Piccolo, magro e rinsecchito, il vecchio padre è rappresentato da Gemito con il volto emaciato, gli occhi chiusi e ormai senza vita. La figura è caratterizzata da tratti sottili, nervosi e incisivi, i quali scavano le rughe del viso dell'uomo e ne descrivono la fluente barba increspata. Il tutto è attenuato da una leggere acquerellatura d'inchiostro di china che esalta le ombre e conferisce, con singolare efficacia, un forte senso realistico all'intera opera."@it . . . "Mastro Ciccio morto"@it . . . . . . . . "4y010-05037" . . . . . . . "tracce di matita di grafite, penna e acquerellatura d'inchiostro di china su carta"@it . . "4y010-05037" . . . . "Mastro Ciccio sul letto di morte - disegno"@it . . .