. "Le opere di Malerba, dalla fine degli anni Dieci, sono caratterizzate da una suadente malinconia. Questa è ciò che appare in un foglio acquistato dal comune di Milano nel 1933 e oggi conservato all¿interno del Civico Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco. Il disegno, dai caratteri ben definiti ed essenziali, è realizzato su una cartolina postale con sinuose tracce di matita e acquerello, e raffigura il volto - visto di tre quarti - di una sensuale giovane donna piena di tristezza. Come osservato da Raffaele Calzini, in occasione di una mostra collettiva ospitata alla Galleria Pesaro nel 1927, l¿intimità delle opere dell¿artista \"non è soltanto formale ed esteriore è tanto più caratteristica e curiosamente insolita se si pensa che il Malerba era giunto alla pittura di cavalletto partendo dalla chiassosa e folle sfacciataggine dei cartelloni murali per réclame e delle copertine di riviste\" (R. Calzini, Mostra individuale del pittore Ubaldo Oppi, dello scultore Italo Griselli, e mostra postuma di Emilio Malerba, Milano 1927)."@it . . . . "4y010-06759" . . . "Testa femminile - disegno"@it . "matita di grafite, acquerello su cartoncino"@it . . . . . . . . . . . . . . . "4y010-06759" . .