. . . . . . . . "Agli inizi degli anni Trenta, senza nessuna formazione accademica, Ezio Sclavi si avvicina alle poetiche \"primitive\" e in particolare alla figura di Corrado Cagli, abbracciando un tipo di pittura vicina a quella naif. Espone la sua prima personale alla Galleria Baldi di Roma nel 1933 e qualche mese dopo, in maggio, sarà presentato a Milano all'interno della galleria del Milione dallo stesso Cagli, con un recensione all'interno del Bollettino n. 15 (Vilardi 2001-2002). A mostra conclusa le raccolte pubbliche acquistano di Sclavi il disegno \"Gruppo di ragazzi seduti\", opera descritta nell'inventario Nicodemi come \"disegno a matita, eseguita su carta bianca con ricalco di carta carbone\". Si tratta invece di una composizione di figure realizzata con la tecnica del monotipo a olio la cui esecuzione consiste nel creare il disegno sul verso del foglio mediante uno strumento appuntito, in questo caso ancora visibile è il tratto dell'incisione con una punta d'argento. Il foglio viene poi appoggiato su una matrice preparata a olio, che a sua volta imprime il tratto sulla carta. L'utilizzo di tale tecnica dà come risultato un'estrema sintesi della linea. Nel disegno, infatti, un segno nitido e continuo descrive cinque giovani figure, intente a dialogare fra loro."@it . . "4y010-11118" . . "monotipo a olio nero su carta beige"@it . . . . . . . "Gruppo di ragazzi seduti||Cinque giovani seduti a terra - disegno"@it . . . . . "4y010-11118" . .