Giovinetto - disegno

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Giovinetto - disegno 
Dotato di un talento mirabile e di un'eccezionale capacità di percezione, Egon Schiele ha sviluppato all'interno del suo stile un concetto formale di erotismo affatto peculiare e difficilmente catalogabile. Se pur lontano dai caratteri decisamente più espliciti che questo genere di lavori solitamente presenta, il "Giovinetto" del Gabinetto di Disegni del Castello Sforzesco può esser considerato a pieno titolo nell'ambito della stessa varietà di opere. Lo splendido foglio mostra un'esile figura di ragazzo svestito, coperto solamente da un leggero panneggio che ne nasconde il sesso. Il corpo, benché magrissimo e sgraziato mostra tuttavia un'innegabile bellezza. La sua nudità è a ogni modo senza malizia; una nudità semplice e ingenua che cela una sorta di vergogna, manifestata dall'espressione tesa e infelice del viso. Sebbene siano appena accennati, la carnosa bocca e gli occhi scuri conferiscono al volto del ragazzo una straordinaria espressività. Ciò costituisce l'ennesima testimonianza della straordinaria capacità disegnativa dell'artista. Il foglio, datato 1911, descrive il giovinetto attraverso un tratto marcato e scuro della grafite a contorno della figura; le braccia e la folta capigliatura sono appena abbozzate, e quasi sproporzionate rispetto al resto del corpo sono invece le gambe. Questo foglio inedito, già appartenuto allo scrittore e critico d'arte Raffaele Calzini, passa alle raccolte pubbliche milanesi, insieme alla Ragazza seduta (inv. Agg. 312) e a due opere dell'amico e maestro Gustav Klimt, nel 1955, dopo che entrambe furono acquistate presso la Libreria Vinciana in via Monte Napoleone. 
matita di grafite su carta 
4y010-25519 
4y010-25519 

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