Veduta prospettica di altare - disegno

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Veduta prospettica di altare - disegno 
L'altare qui rappresentato non è identificabile e non è stato possibile stabilire se il disegno sia un progetto o, più probabilmente, una copia di studio forse risalente al primo periodo romano di Domenico Martinelli, come ipotizza Hellmut Lorenz (Lorenz 1991, M KAT 87, pagg. 267-268). L'attribuzione a Martinelli deriva dalla particolare tecnica di rappresentazione da lui usata proprio in quel periodo, come riferisce anche il biografo Giovanni Battista Franceschini nelle sue "Memorie della vita di Domenico Martinelli" del 1772 (Lorenz 1991, p. 130), che ritroviamo anche in altri disegni da lui realizzati (Milano, Collezione Sardini Martinelli inv. 9,34 e 4,6): il disegno è tracciato su carta marrone scuro e le zone in luce sono evidenziate con sfumature bianco-argentate. L'altare racchiude nella sua notevole plasticità tutti gli elementi architettonici espressione del gusto barocco romano, dalla giustapposizione di elementi concavi e convessi, all'inserimento nella composizione di gruppi scultorei. Il disegno può essere associato a un altro studio di altare di proporzioni maggiori presente nella collezione milanese, come già evidenziato da Lorenz (Lorenz 1991, cit.), che presenta lo stesso motivo di calotta emisferica (Milano, Collezione Sardini Martinelli inv. 4,6) e che lo studioso ipotizza essere un altare per la chiesa del re polacco Jan III Sobieski. 
disegno eseguito su carta bianca preparata ad acquerello marrone scuro; è tracciato con inchiostro nero a mano libera su tracce della precedente costruzione a grafite, le parti illuminate sono evidenziate con biacca; presenta una marginatura a grafite 
4y010-26509 
4y010-26509 

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