Prospetto principale per la villa Sardini a Pieve Santo Stefano - disegno

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Prospetto principale per la villa Sardini a Pieve Santo Stefano - disegno 
Con questo disegno Giacomo Sardini aveva aperto il processo di ideazione della facciata della propria villa a Pieve Santo Stefano nella declinazione imperniata su modelli palladiani (Sabatini, 1993). La struttura dell'edificio procede da quelle definita in due precedenti disegni (Milano, Collezione Sardini Martinelli inv. 9,28 e 9,50r). Nella tavola in esame il corpo centrale aggettante è rialzato mediante l'aggiunta di mezzanini e si osserva l'inserimento di un ulteriore elemento aggettante, un pronao tetrastilo a doppio ordine coronato da frontone triangolare. Sardini inviò copia della propria invenzione a Bianconi il 9 maggio 1774, per ottenerne un parere. Il commento dell'architetto si legge nella lettera del 14 successivo (Archivio di Stato di Lucca, Archivio Sardini, cart. 141, n. 78). Bianconi aveva registrato con favore il nuovo orientamento di gusto ma criticò la soluzione a logge sovrapposte, suggerendo di "alzare il più che può la colonna inferiore con non far girar sopra di essa che una sola cornice architravata" e inoltre di semplificare le cornici marcapiano. L'edificazione definitiva, pur mantenendo il pronao "palladiano" (Sabatini, 1993, p. 60) seguì forme diverse da quelle delineate in questa tavola. La villa fu demolita intorno al 1930. 
disegno che conserva tracce della preliminare costruzione a grafite con tiralinee; è eseguito a inchiostro nero a penna con tiralinee; il supporto sul quale è tracciato è carta avorio 
4y010-26559 
4y010-26559 

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