Prospetto principale della villa Sardini a Pieve Santo Stefano - disegno
https://w3id.org/italia/lombardia/data/historic-artistic-property/4y010-26603 <https://w3id.org/arco/ontology/arco/HistoricOrArtisticProperty>
Prospetto principale della villa Sardini a Pieve Santo Stefano - disegno
Per la facciata della propria villa Sardini matura, attraverso il consiglio di Carlo Bianconi, l'idea di una struttura parallelepipeda compatta dalla quale aggetta un pronao tetrastilo a colonne giganti con frontone triangolare, abbandonando la primitiva ipotesi di pronao a doppio ordine (Milano, Collezione Sardini Martinelli inv. 9,47r). Il piano dei mezzanini è contenuto nell'altezza prevista per la trabeazione.
Il disegno venne sottoposto al giudizio di Bianconi che, con lettera del 31 maggio 1774, tenne a sottolineare alcuni difetti: lo zoccolo che Sardini aveva interposto tra il plinto e il piano del portico; l'esagerata dimensione delle finestre superiori, da contenere rispetto a quella delle inferiori; la forma della cornice marcapiano, da semplificare; e soprattutto la proporzione della colonna, troppo esile per l'ordine toscano dichiarato dalla base. L'edificazione definitiva, pur mantenendo il portico "palladiano" (Sabatini, 1993, p. 60) per il quale Sardini si era ispirato alle Ville Trissino e Badoer (Archivio di Stato di Lucca, Archivio Sardini, cart. 128: Memorie della famiglia Sardini, fascicolo 15), seguì forme diverse da quelle delineate in questa tavola. La villa fu demolita intorno al 1930.
disegno in scala, conserva tracce della preliminare costruzione a grafite con tiralinee e compasso; è eseguito a inchiostro nero a penna con tiralinee; il supporto sul quale è tracciato è carta avorio
4y010-26603
4y010-26603