Veduta parziale della Torre di Motrone - disegno

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Veduta parziale della Torre di Motrone - disegno 
Nell'"Indice" del tomo nel quale il marchese Giacomo Sardini lo aveva rilegato, il disegno viene definito: "Sieguono alcune elucidazioni ricavate dalla Storia Originale di Gio Sercambj nell'Archivio Segreto ... Torre di Motrone meglio distinta di quella di sopra p. 80". La grafia delle iscrizioni su questo gruppo di disegni, di cui fa parte quello in esame, è riconducibile alla mano di Sardini, che pertanto si può ritenere l'esecutore dei lucidi. Il supporto, reso trasparente per impregnazione con resina, venne adattato all'esigenza del ricalco su esigue superfici suddividendolo in quattordici piccoli rettangoli. A copiatura ultimata, questi furono incollati in bell'ordine su due carte inserite nella legatura del tomo. L'occasione di procurarsi riproduzioni dal codice tardo trecentesco con le Croniche di Sercambi si dischiuse a Sardini quando ottenne un permesso speciale per accedere alla Tarpea (l'Archivio segreto della Repubblica, oggi in Archivio di Stato), che custodiva quei preziosi manoscritti. Intento a raccogliere appunti dai documenti antichi per arricchire i suoi contributi dedicati alla storia artistica locale, il marchese non esitò a copiare alcune illustrazioni del manoscritto, oggetto di studio anche da parte di altri suoi contemporanei. Catturarono la sua attenzione soprattutto i centri fortificati dei dintorni di Lucca fino a Pisa, ma anche particolari di costume. Il copista preferì soffermarsi solo su dettagli dei riquadri figurati e, nei vari lucidi, si possono trovare brani tratti da una sola (come nel caso in esame riconducibile al capitolo CXCVII del manoscritto) o da più vignette. 
lucido eseguito a inchiostro nero a penna su carta resa trasparente mediante impregnazione con resina e ora imbrunita 
4y010-26884 
4y010-26884 

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