Veduta prospettica di palazzo Stati Maccarani a Roma - disegno
https://w3id.org/italia/lombardia/data/historic-artistic-property/4y010-27039 <https://w3id.org/arco/ontology/arco/HistoricOrArtisticProperty>
Veduta prospettica di palazzo Stati Maccarani a Roma - disegno
Nell'"Indice de due Tomi d'Intagli Tempietti ed altro", relativo ai tomi V e VI e compilato dal collezionista Giacomo Sardini, il disegno viene iscritto nel paragrafo "Banchi" con la definizione "18 Schizzo".
Il disegno, contrariamente a quanto affermato da Sardini, sembra raffigurare la facciata di un palazzo su tre livelli, di altezza digradante verso l'alto, e divisi da marcapiani le cui fattezze ricordano palazzo Stati Maccarani a Roma. Questo palazzo fu restaurato da Giulio Romano tra il 1519 e il 1524. Non è possibile stabilire con certezza la tipologia del disegno, anche se si ipotizza possa essere un disegno dal vero, di apprendimento accademico, non completato. La grafia è incerta e non è possibile individuare l'autore probabilmente appartenente all'ambito romano a cavallo tra XVI-XVII secolo.
Nella parete, liscia nella parte bassa perché manca la finitura in bugnato e priva del portale con montanti e frontone triangolare pure a bugnato, si aprono quattro botteghe. Al primo piano nobile la facciata è ripartita in cinque campiture da sei lesene doriche binate con basamento comune, ma mancano le finestre a timpani arcuati e triangolari alternate presenti nel palazzo. Il piano superiore, più definito, presenta una serie di riquadrature individuate da fasce verticali lisce, unificate dalla fascia superiore e da quella più stretta inferiore, al centro delle quali si trovano aperture ad arco ribassato rappresentate in prospettiva.
disegno che conserva tracce della preliminare costruzione a grafite; è eseguito a inchiostro bruno a penna principalmente con tiralinee e compasso e in parte a mano libera; il supporto è di carta colore avorio e presenta una marginatura a inchiostro bruno e puntinature di costruzione
4y010-27039
4y010-27039