Base, capitello e trabeazione dell'ordine ionico - disegno

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Base, capitello e trabeazione dell'ordine ionico - disegno 
Nell'"Indice de due Tomi d'Intagli Tempietti ed altro", relativo ai tomi V e VI e compilato dal collezionista Giacomo Sardini, il disegno viene iscritto nel paragrafo "Ordini d'architettura" con la numerazione "119". L'attribuzione del disegno a Giovanni Battista Montano fatta da Valeria Pracchi (1991, 2a parte, p. 18) su segnalazione di Anna Bedon, è confermata dalla Fairbairn (1998, pp. 584-585). Il disegno raffigura la base, capitello, trabeazione e dettaglio della voluta dell'ordine ionico. La base poggia su un plinto e mostra un astragalo, filetto, scozia, filetto e toro superiore. Il capitello ha un echino liscio con astragalo a perline e ovoli; sul tratto rettilineo della voluta e nel suo ricciolo sono inserite teste femminili. La trabeazione ha un architrave a tre fasce separate da modanature decorate e termina con una gola rovescia a ovoli. Nel fregio un grifone seduto di profilo con una gamba alzata è rivolto verso un putto che gli offre un recipiente; la coda del grifone forma un doppio ricciolo e sfiora il vaso a candelabro posto all'estremità. La sottocornice con modanature e dentelli è sormontata da una corona con mascheroni e da una cimasa diritta con ornati vegetali. Il fregio, che è raffigurato anche nei disegni conservati a Londra (Sir John Soane's Museum, in Fairbairn 1998, cat. 905, 907, 918), deriva da un frammento del fregio del Foro di Traiano, ritrovato nel XVI secolo e che ora è al Museo Lateranense. È identificato nei disegni rinascimentali come quello di S. Maria in Spoglia Cristo, nome popolare della chiesa più tardi denominata S. Maria in Campo Carleo, distrutta nel 1864 (Fairbairn 1998, p. 736). Un disegno identico al presente si trova anche a Parigi (Bibliothèque Nationale de France, "Recueil de dessins d'architecture par Giovanni Battista Montano", ms Hb, 22-4, f. 124r), mentre elaborati che mantengono un'analoga impostazione ma variano nella decorazione sia del capitello che del fregio si trovano nelle collezioni di Berlino (Staatliche Museen, Kunstbibliothek, inv. Hdz 3445) e di Oxford (Ashmolean Museum, The Larger Talman Album, fol. 63). 
disegno che conserva tracce della preliminare costruzione a grafite è eseguito con inchiostro bruno a penna utilizzando tiralinee, compasso e mano libera nelle parti ornamentali; le ombreggiature e i dettagli sono precisati con acquerellature di inchiostro bruno; il supporto sul quale è tracciato è di carta avorio 
4y010-27180 
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