Prospetto di altare - disegno

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Prospetto di altare - disegno 
Nell'"Indice de due Tomi d'Intagli Tempietti ed altro", relativo ai tomi V e VI e compilato dal collezionista Giacomo Sardini, il disegno viene iscritto nel paragrafo "Mobili da Chiesa" con la definizione "145 Machina per procissione". L'attribuzione del disegno a Giovanni Battista Montano fatta da Valeria Pracchi (1991, 2a parte, p. 19) su segnalazione di Anna Bedon, è confermata dalla Fairbairn (1998, p. 770) ed entrambe le studiose, a differenza di Sardini, lo individuano come altare. Il disegno raffigura il prospetto di un altare molto sviluppato in senso verticale, impostato su due ordini. Quello inferiore, una sorta di alto podio, presenta due paraste con il fusto ornato da una cornice e il capitello ionico dal quale pende un fiore. Nella specchiatura centrale è inserita una doppia cornice. La composizione dell'ordine superiore, la cui ampiezza corrisponde alla porzione delimitata dalle lesene sottostanti, parte da un basamento aggettante alle estremità, in modo da definire i piedistalli delle cariatidi. Queste delimitano la nicchia entro la quale è posta la statua della Madonna assisa. L'arco della nicchia è tangente alla base del timpano semicircolare posto a conclusione della struttura. Il disegno è replicato nell'album conservato a Parigi (Bibliothèque Nationale de France, "Recueil de dessins d'architecture par Giovanni Battista Montano", ms Hb, 22-4, f. 97bis.v). Tra i due elaborati si riscontrano alcune differenze: in quello milanese il tratto è più lineare anche se meno preciso nella definizione degli elementi decorativi. L'esemplare parigino ha proporzioni diverse: le lesene del podio sono più larghe e anche il secondo ordine è più ampio; infatti, tra la nicchia centrale e le cariatidi è lasciato uno spazio, e anche i piedistalli delle sculture sono meno slanciati. 
disegno che conserva tracce della preliminare costruzione a grafite è eseguito con inchiostro bruno a penna utilizzando tiralinee, compasso e mano libera nelle parti ornamentali; le ombreggiature e i dettagli sono precisati con acquerellature di inchiostro bruno; il supporto sul quale è tracciato è di carta avorio 
4y010-27242 
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