Veduta prospettica della fontana già in piazza Scossacavalli a Roma - disegno

https://w3id.org/italia/lombardia/data/historic-artistic-property/4y010-27301 <https://w3id.org/arco/ontology/arco/HistoricOrArtisticProperty>

Veduta prospettica della fontana già in piazza Scossacavalli a Roma - disegno 
Nell'"Indice de due Tomi d'Intagli Tempietti ed altro", relativo ai tomi V e VI e compilato dal collezionista Giacomo Sardini, il disegno viene iscritto nel paragrafo "Fontane" con numerazione "172". Il disegno è dubitativamente assegnato a Giovanni Battista Montano da Valeria Pracchi (1991, 2a parte) su segnalazione di Anna Bedon e raffigura la fontana che si trovava in piazza S. Giacomo Scossacavalli, nel Rione Borgo, realizzata su progetto di Carlo Maderno, così come è riprodotta nell'opera di Giovanni Maggi (1618). La struttura è composta da un bacino mistilineo al centro del quale si trova un balaustro decorato con le imprese di Paolo V Borghese (l'aquila e il drago), che regge il catino sommitale dal quale, con forte getto, esce l'acqua. Negli anni Trenta del XX secolo, quando il Rione Borgo venne demolito per la realizzazione di via Della Conciliazione, la fontana venne smontata per essere ricollocata, circa vent'anni dopo, davanti alla chiesa di S. Andrea della Valle. La grafia del presente disegno, simile a quella delle altre fontane riprodotte sui fogli in Milano, Collezione Sardini Martinelli (invv. 6,116; 6,117a; 6,118a), rimanda ad un unico autore che ha copiato fontane riprodotte nelle opere di Maggi e di Parasacchi, in un momento successivo alla data di pubblicazione dell'opera di Parasacchi, cioè dopo il 1637. 
disegno che conserva tracce della preliminare costruzione a grafite è eseguito a mano libera con inchiostro bruno a penna utilizzando parzialmente anche tiralinee; le ombreggiature e i dettagli sono precisati con acquerellature di inchiostro bruno; il supporto sul quale è tracciato è di carta avorio 
4y010-27301 
4y010-27301 

data from the linked data cloud