Il gendarme||Schizzo di figura - disegno
https://w3id.org/italia/lombardia/data/historic-artistic-property/4y170-00017 <https://w3id.org/arco/ontology/arco/HistoricOrArtisticProperty>
Il gendarme||Schizzo di figura - disegno
Maccari abbandona sin da giovanissimo la professione forense per dedicarsi al giornalismo, al disegno e alla caricatura. Nel 1924 fonda la rivista il "Selvaggio"dove appaiono i suoi primi articoli pungenti, dai forti toni polemici e le sue prime xilografie. Chiuso il giornale nel 1943, nel dopoguerra, la sua vita, non solo artistica, si mescolerà ancora inestricabilmente con quella del "Selvaggio". L¿artista, negli anni successivi, mantiene una predilezione per i soggetti bizzarri apparsi sulle pagine della rivista: mostri con rivoltelle, animali fantastici, nani e ballerine, omini panciuti e diverse altre creature incerte. Nel corso degli anni successivi prende parte a importanti esposizioni in Italia e all¿estero e nel 1960 è invitato a partecipare alla "XXX Mostra Internazionale d¿Arte" di Venezia con una propria retrospettiva dedicata al "Bianco e Nero". In quell¿occasione, all¿interno della seconda sala del Palazzo Centrale, Maccari presenta novantaquattro disegni e incisioni, fogli e foglietti scelti a caso "in mezzo alle migliaia che Maccari nemmeno si ricordava di possedere, scampate chissà come al favoloso dispendio delle altre decine di migliaia lasciate nelle redazioni dei giornali, sulle tovaglie di carta delle trattorie romane, ovunque abbia sostato per un solo minuto"(Urbani, 1960). Con queste parole Giovanni Urbani presenta l¿artista al pubblico di Venezia definendolo come" un pittore per cui non esiste il "capolavoro¿, che non ha `periodi¿, che non si è mai curato di rientrare nelle regole fizzizie che presupponiamo a ogni possibile modo di manifestarsi dell¿arte"(Ivi). In quell¿occasione espositiva, le Civiche Raccolte del Comune di Milano acquistano un disegno colorato di Maccari "Il gendarme", opera pungente che rimarca i soggetti prediletti dall¿artista toscano. Attraverso un¿espressività sintetica e con stilemi popolareschi, il gendarme è descritto come un colorato e grottesco organismo vivente, un comico personaggio che digerisce piccoli e scalpitanti esseri all¿interno del proprio ventre. Un immagine che con mordente ironia mette a nudo la bruttezza, la cattiveria e la vanità del personaggio rappresentato. Sul verso del foglio è presente una scarna figura abbozzata con veloci pennellate di acquerello colorato.
gessetti colorati, carboncino e acquerello su carta (recto)
tracce di pastello colorato, acquerello su carta (verso)
4y170-00017
4y170-00017