"Conversazione||Schizzo di due figure in frac - disegno"@it . . . . . . "Grande protagonista di una stagione artistica tutta toscana, Mimo Maccari nel corso della sua lunga carriera ha dato vita a una vasta e originale produzione grafica. Dagli anni Trenta in poi la sua arte, dalle forti valenze politiche e sociali, si stabilizza e raggiunge dei risultati lontani dalla tipica tradizione italiana. L¿artista, infatti, si colloca nel panorama culturale del Novecento come una figura stravagante e al di fuori di ogni corrente. Non fu reduce da nessuna esperienza artistica precedente e non cercò mai di approdare a nessuna scuola. Nel 1950 prende parte alla \"Mostra internazionale disegno moderno\" di Bergamo, dove le Civiche Raccolte del Comune di Milano, acquistano un disegno a tempera dell¿artista insieme ad altre opere di Aldo Salvadori (invv. Agg. 259, 308, 365), Giuseppe Santomaso (inv. Agg. 367) e Renzo Vespignani (inv. Agg. 370). Il disegno a tempera di Maccari si caratterizza per un vivace fervore visionario, creato dall¿artista attraverso un groviglio di linee e segni cerulei che si contrappongono a uno sfondo colorato. Quello che si osserva è una creativa follia di segno e colore, dove Maccari con poche pennallate di tempera evidenzia gli elementi più significativi dell¿immagine. Tre figure umane, abbozzate leggermente a matita, emergono con fatica all¿interno della composizione e si confondono con gli azzurri, i bianchi e i caldi colori dello sfondo retrostante. Maccari, in quest¿opera, sembra raffigurare un onirico mondo allucinato dove colore e segno comunicano tra di loro in un lungo monologo. Il disegno è da considerare come il trionfo espressivo di un istinto creativo, un racconto di incastri colorati che l¿artista amalgama man mano che il pennello scorre sulla carta. Sul verso del foglio è presente uno schizzo a carboncino raffigurante due figure maschili vestite con cilindro e frac."@it . . . "4y170-00018" . . . . "4y170-00018" . . . . . . . . . . "matita di grafite, tempera su carta (recto)\ncarboncino su carta (verso)"@it . . .