Sbarco degli animali dall'arca - arazzo

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Sbarco degli animali dall'arca - arazzo 
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Questo arazzo copia il modello cinquecenetesco dell Sbarco disegnato da Michiel Coxcie per la serie ordinata da Sigismondo re di Polonia (Cracovia, Castello di Wawel). Il gruppo delle figure non risulta, come nel caso dell'Imbarco, una concentrazione di elementi dispersi della composizione originaria. Noè al centro dell'arazzo assume una posizione analoga a quella di Platone raffigurato nella Scuola di Atene di Raffaello. L'espressione triste di Noè e di sua moglie, forse è dovuta ad un elemento presente nella versione di Cracovia e qui non riprodotto: la distesa di cadaveri degli uomini affogati. Il dito verso l'alto di Noè indica nell'"editio princeps" la figura di Dio Padre. Il più avanzato dei figli di Noè, quello seduto con una gamba e un braccio distesi in avanti, riproduce la figura di San Matteo della Trasfigurazione di Raffaello che sicuramente Coxciè studiò a Roma. Il grosso volume retto dall'evangelista, viene qui sostituito da un tacchino, animale di recente importazione dalle Americhe, all'epoca del disegno cinquecentesco. Tra gli animali raffigurati compaiono anche degli animali fantastici: due unicorni. Nella serie di Cracovia non sono presenti ma compaiono nella corrispondente variante della Cattedrale di Cuenca (1658). 
Nel centro della composizione sono raffigurati Noè e la moglie. I due si tengono per mano e la loro espressione sembra indicare tristezza. Sulla sinistra dell'arazzo vi sono alcuni figli di Noè; sulla destra è raffigurata una delle nuore che solleva una gerla. Sullo sfondo, a sinistra, si intravede l'arca da cui fuoriescono gli animali. Il cielo è velato da una nube indicata da Noè. I bordi dell'arazzo presentano motivi decorativi vegetali e finti elementi scultorei e architettonici. 
5q070-00182 
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