"L'arazzo è una copia in controparte della relativa incisione di Cornelius Shut con qualche minima differenza dal punto di vista iconografico. Il soggetto della scena non è chiaro anche perchè non si conforma ad una delle possibili fonti iconografiche dell'intero ciclo (Iconologia di Cesare Ripa). Il caduceo, in quanto emblema di Mercurio, dio dell'Eloquenza, è un elemento che aiuta nell'identificazione. Non è chiaro nemmeno il ruolo del personaggio con l'armatura poiché non può essere identificato con Cicerone, riconosciuto come tradizionale rappresentante della Retorica. Il significato complessivo dell'arazzo dovrebbe essere questo: la Retorica può essere utilizzata da parte dei militari per muovere alla guerra. A questa spiegazione contribuirebbero infatti la presenza dell'armatura, il fatto che il soldato indichi un palazzo dove risiede il potere e la didascalia posta nel bordo superiore dell'arazzo.\nSono note quattro repliche tratte dallo stesso cartone, derivato da prototipo di Cornelius Shut (Castelgandolfo, San Pietroburgo, Zamora, Cordoba)."@it . . . "5q070-00192" . . . . . . . . "1"^^ . . . "Retorica - arazzo"@it . . . . . . . . "5q070-00192" . . . "La personificazione allegorica della Retorica siede su un trono sotto un baldacchino sulla destra dell'arazzo. E' vestita con un'armatura, ha una corona d'allora sulla testa e con la mano sinistra regge un caduceo. Davanti a lei un condottiero le indica un edificio che si erge sullo sfondo: un tipico palazzo municipale fiammingo. Varie figure (due delle quali con copricapi orientali) maschili e femminili sono raccolte attorno ai due personaggi. Fra questi vi è un putto nudo in posizione supina ai piedi della Retorica che sembra schiacciarlo sotto i suoi piedi. I colori del cielo sono di grande effetto: vanno dal grigio delle nuvole alle tinte rosate della parte illuminata dal sole."@it . . . .