Erma con i ritratti di Anton Raphael Mengs e Josč Nicolas de Azara - erma
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Erma con i ritratti di Anton Raphael Mengs e Josč Nicolas de Azara - erma
Giovanni Volpato fu un abile incisore di traduzione di origine bassanese, attivo soprattutto a Venezia e a Roma in importanti imprese calcografiche, tra le quali spiccano la "Schola Italicae Picturae" e le celebri tavole tratte dalle Logge di Raffaello. Ben inserito nell'ambiente artistico e antiquario della Roma tardosettecentesca, avviņ nel 1786 una brillante attivitą di riproduzione in biscuit delle pił note statue dell'antichitą classica per soddisfare alle richieste dei tanti turisti e appassionati giunti a Roma per il Grand Tour. Tale produzione fu fiorente fino al 1800 quando le riproduzioni in biscuit, per le mutate esigenze del mercato, furono sostituite presso la fabbrica di Volpato con stoviglie in terraglia bianca "ad uso d'Inghilterra". La scultura in oggetto, gią parte della collezione di scultura dello storico dell'arte Federico Zeri, giunta all'Accademia Carrara nel 2000 dopo la morte del critico, č forse l'unico esemplare conosciuto della manifattura di Volpato non riproducente la statuaria classica ma statue contemporanee. Infatti l'opera combina insieme due busti dello scultore inglese Christofher Heweston, a Roma dal 1771, dedicati rispettivamente al pittore Anton Raphael Mengs (Roma, Pinacoteca Capitolina, 1781) e al suo amico e protettore Josč Nicoląs de Azara, ambasciatore spagnolo a Roma (Parigi, Biblioteca Mazarina, 1775). L'idea della doppia erma deriva da una serie di prototipi antichi, a cominciare dal marmo con "Epicuro e Metrodoro" delle raccolte capitoline. Puņ darsi che l'erma fosse un dono che Volpato offrģ all'amico José Nicolas d'Azara, che lo aveva aiutato nell'avvio della sua manifattura ceramica e che era legato da grande amicizia e stima a Mengs, morto nel 1779: la datazione dell'erma dovrebbe cadere tra il 1786, anno di inizio della produzione Volpato, e il 1796, quando il d'Azara lasciņ definitivamente Roma.
BG140-00001
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