ritratto di Luigi Fonti - rilievo

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ritratto di Luigi Fonti - rilievo 
Inserito in una cornice in bronzo munita di attaccaglia, l'ovale in porfido raffigura l'artigiano fiorentino Luigi Fonti visto di profilo. Sopra la capigliatura ondulata, indossa un'elegante berretta ricamata con racemi vegetali. Come rilevato da A. Bacchi ("Il conoscitore d'arte...", 1989, pp. 76-77), il rilievo, firmato e datato 1855, riveste un particolare valore storico in quanto attesta il recupero della tradizione della scultura in porfido registratosi a Firenze nella prima metą dell'Ottocento. Come lascia intuire il testo dell'incisione presente sulla cornice e come attesta un documento segnalato da Bertarelli (1987), il ritratto venne eseguito da Giovanni Duprč, celebre scultore senese, come prova dimostrativa della nuova tecnica di lavorazione elaborata dall'artigiano Luigi Fonti e da questi presentata alla Galleria dei lavori di commesso in pietra, l'attuale Opificio delle Pietre Dure (nel 1854 Fonti fece richiesta al direttore Alessandro Landi di un blocco di porfido con cui scolpire un ritratto del Granduca Leopoldo II). Il manufatto, che si ispira agli ovali con ritratti medicei di Francesco Ferrucci detto Del Tadda, gią ai suoi tempi innovatore nella tecnica della scultura in porfido e celebrato protagonista della sua rinascita nella Toscana della fine del Cinquecento, mostra l'abilitą del Duprč nel realizzare un ritratto mirabile per morbidezza di modellato e vivezza dei tratti fisionomici, riprodotto in ogni minuto dettaglio. L'opera proviene da Franco di Castro a Roma ("Sculture dalle collezioni Santarelli e Zeri", 2012, n. III.89). 
C0150-00235 
C0150-00235 

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