violino
https://w3id.org/italia/lombardia/data/historic-artistic-property/CR210-00008 <https://w3id.org/arco/ontology/arco/HistoricOrArtisticProperty>
violino
Sappiamo che, nel 1929, il "Vesuvius", opera della piena maturità di Antonio Stradivari, era proprietà di E. Maucotel e P. Deschamps. Nel 1937, partecipa alla mostra organizzata a Cremona in occasione delle manifestazioni per il bicentenario della morte del grande liutaio, dove, però, è esposto come opera di Francesco Rugeri. Nel 1938 viene acquistato dal concertista spagnolo Antonio Brosa. Nel 1968 ne diviene proprietario il violinista Remo Lauricella, che, nel 1977, confida ad Andrea Mosconi, allora conservatore dei beni liutari del comune di Cremona, la sua intenzione di donare lo strumento alla città dopo la morte. Nel 2003, anno della sua scomparsa, il comune di Cremona viene informato che una clausola del testamento prevede il lascito del violino al sindaco e ai consiglieri in carica. Ma, per poter entrare in possesso dello strumento, che si trova a Londra, bisogna pagare le imposte di successione, che ammontano a più di 60.000 euro. Come nel 1966 per il violino "Hammerle", viene aperta una sottoscrizione che permette di raccogliere i fondi necessari. Nel 2005, il sindaco Corada preleva dalla casa londinese Sotheby's il "Vesuvius", che viene immediatamente esposto a Palazzo Comunale.
Opera della piena maturità, lo strumento, dopo anni di ricerca e innovazione da parte del maestro, rappresenta il punto di equilibrio tra armonia delle forme e perfetta resa acustica.
Le CC presentano un tratto centrale ad andamento più diritto. I fori di risonanza, abbastanza paralleli tra loro e ben distanziati, determinano una maggiore ampiezza della parte centrale della tavola armonica, realizzata in abete rosso. Fondo e fasce in acero.
CR210-00008
CR210-00008