Crocifissione - CRISTO CROCIFISSO - dipinto
https://w3id.org/italia/lombardia/data/historic-artistic-property/L0120-00009 <https://w3id.org/arco/ontology/arco/HistoricOrArtisticProperty>
                                
                                    Crocifissione - CRISTO CROCIFISSO - dipinto 
                            
                        
                                
                                    Crocifissione 
                            
                        
                                
                                    Il dipinto faceva parte della collezione del cardinale Cesare Monti, come documenta l'Inventario del 1638. A quell'epoca si trovava nella stanza da letto invernale del Cardinale ed aveva una cornice in ebano. Per disposizione testamentaria il crocifisso passa a Bartolomeo Fassio, arciprete del collegio di S. Tommaso; questo avviene presumibilmente nel 1650, anno della morte del cardinale. Non è invece documentata la data di ingresso dell'opera in Ambrosiana, dove è citata per la prima volta da Agostino Santagostino (1671, p. 71) nella Biblioteca; non se ne fa invece menzione nell'Inventario manoscritto del 1661. Si ritrova citata poi nell'opera del Bosca (1672, p. 128) e nell'Inventario manoscritto del 1685, quando è collocata nella Galleria delle Pitture, dove è ancora documentata nel 1798. Nel 1830 è invece documentata nella Sala del Cartone di Raffaello (Ms A. 357 Inf., fasc. 30, f. 118). In una guida dell'Ambrosiana del 1860 si dice che il Crocifisso, insieme all'acquasantiera in argento, si trovava sopra il letto del cardinal Federico Borromeo, ma questa notizia sembra poco probabile, appartenendo l'opera alla collezione Monti. 
E' stato dimenticato dalla bibliografia cortonesca fino al catalogo ragionato del 1962 (Briganti 1962, p. 271); qui lo si ritiene opera tarda e probabilmente da mettere in relazione con il disegno per un crocefisso d'avorio promesso al Granduca di Toscana nel 1666 e inviato nel novembre di quell'anno a Firenze. Secondo Bona Castellotti (1980, p. 71) si tratta di una copia tarda. Strette sembrano invece le analogie stilistiche con il Cristo crocifisso dipinto ad affresco nella cappella di Palazzo Barberini a Roma (1631-1632), realizzato in un periodo non lontano dalla data in cui l'opera è sicuramente presente nella collezione Monti (1638), terminus ante quem per la sua esecuzione. 
                            
                        
                                
                                    L0120-00009 
                            
                        
                                
                                    L0120-00009