Angelo - ANGELO - dipinto
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Angelo - ANGELO - dipinto
Angelo
Giulio Bora (1971) cita per la prima volta questi angeli in riferimento agli affreschi sul tramezzo di San Vittore a Meda, scoperti nel 1964 a seguito della rimozione di un quadro del Cerano, occupante la parte centrale della parete divisoria. Si tratta di due angeli reggicortina; i cartoni dell'Ambrosiana sono preparatori per questi affreschi. In questa occasione Giulio Bora attribuisce affreschi e cartoni (di cui non cita la collocazione, dicendo solo di averli trovati in locali della Biblioteca Ambrosiana) a Giulio Campi; inoltre mette in relazione i cartoni con quelli citati a partire dalla donazione di Federico Borromeo (1618) come "Due Angeli nudi disegnati da Bernardino Hanino sopra/la carta nera, larghi un braccio e quattro once, ed alti due et once due l'uno"; in seguito, questi cartoni sono registrati nell'inventario manoscritto del 1685, sempre come di opera di Lanino e poi dal Ratti (1907) come di autore ignoto del secolo XVII. La Jones (1997, p. 270) cita i due cartoni attribuiti dal Borromeo a Lanino e li dice perduti. In effetti, sembra strano poter collegare i due cartoni preparatori per gli affreschi di Meda, con quelli registrati nella donazione del 1618; infatti qui il Borromeo dice che il supporto č carta preparata nera e che i due angeli sono nudi. I due cartoni in questione invece raffigurano due angeli vestiti e la carta utilizzata non č nera. In una comunicazione orale del 1980 al Nurchi, Giulio Bora attribuisce invece cartoni e affreschi non pių a Giulio Campi bensė ad Aurelio Luini, che sappiamo attivo in S. Vittore a Meda. Pių recentemente Francesco Frangi cita gli affreschi con i due angeli attualmente conservati presso la Villa Antona Traversi e i cartoni preparatori dell'Ambrosiana attribuendoli ad Aurelio Luini. L'artsita viene chiamato per la seconda volta in San Vitttore a Meda all'inizio degli anni '70 del XVII secolo, in concomitanza con la presenza nella chiesa di Giulio Campi.
L0120-00111
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