. . "Il soffiato appartiene alla produzione veneziana del Seicento per le sue caratteristiche stilistiche: il piede molto largo, lo stelo a spirale e la coppa sagomata con costolature evidenziano un gusto più estroso, tipico del periodo barocco, che connota alcuni calici del medesimo periodo, conservati nel Museo Vetrario di Murano, tra i quali figura anche un esemplare con uno stelo simile a quello del nostro pezzo (BAROVIER MENTASTI 1982, p.113, fig.98; BAROVIER MENTASTI 1995, p.886). Un calice con coppa simile, ma con stelo a balaustro è conservato nel Museo di Capodimonte di Napoli (OMODEO 1970, p.83).\nLo stelo ritorto a caldo connota alcuni calici, con coppe diverse rispetto al nostro pezzo, datati in passato tra il Cinquecento e agli inizi del Seicento: un pezzo con coppa conica è conservato nel Museo di San Martino a Napoli (OMODEO 1970, p.71), un altro con coppa svasata è nei Musei Civici di Modena (BIETTI, CANOVA , PETTENATI 1993, p.52, n.4).\nLa vetraria muranese ottocentesca di stampo storicista trovò motivo d'ispirazione e d'imitazione nei soffiati barocchi antichi conservati nelle raccolte museali e li ripropose nella propria produzione. In particolare la Compagnia Venezia- Murano, una delle più importanti vetrerie veneziane della seconda metà del XIX secolo, presentò un modello all'Esposizione di Parigi del 1878, che si ispira nella forma della coppa costolata i calici seicenteschi simili al nostro pezzo (BAROVIER MENTASTI 1982, p.205, fig.205; BAUMGARTEN 1995a, p.76, n.99)."@it . . . . "L0170-00580" . . "L0170-00580" . . . . . "Calice con coppa poco profonda ed espansa, percorsa da costolature ad andamento verticale, ottenute con la soffiatura a stampo. Stelo allungato a spirale, ritorto a caldo. Piede a disco. Segno del pontello"@it . . . . . . . . . . "coppa"@it .