. . "L0180-00318" . . . "Il bicchiere fa parte di un servizio composto da un altro calice e da una brocca (inv.208 e inv.965). Appartiene alla produzione muranese degli ultimi decenni dell'Ottocento sia per il colore del vetro sia perché si ispira nella forma ad alcuni vetri di area tedesca: i vetri Römer, la cui produzione fu particolarmente ampia nel Seicento e il Settecento nei paesi d'Oltralpe (LIEFKES 1997, pp.40-41). Rispetto agli originali antichi, il nostro pezzo presenta un diversità poiché manca del motivo cilindrico, tra coppa e piede, decorato con dei pronti a forma di lampone o a grandi bolle. \nAlla vetraria muranese del XIX secolo sono attribuiti alcuni calici che si ispirano ai Römer, come evidenziato sia da un pezzo a mezza filigrana in avventurina, esposto in occasione di una mostra tenutasi a Venezia alla Galleria Junck (I bicchieri 1998, p.27, n.1) sia da un altro, con coppa a reticello e piede a fili applicati, simile al nostro pezzo, conservato nel Museo delle Arti Decorative di Budapest, ed acquistato all'Esposizione di Vienna del 1873 dalla Salviati (Revival styles 1992, II, p.166, n.348).\nL'imitazione o l'ispirazione a questa tipologia di calici è più ampiamente diffusa nelle vetrerie tedesche ottocentesche, che imitano gli originali Römer, proponendone moltissime varianti come documentato da alcuni pezzi, conservati nel Stadtischen Museen di Braunschweig (DEXEL 1977, p.32, tav.VI)."@it . . . "calice"@it . . . "L0180-00318" . . . . . . "Calice a coppa profonda percorsa da costolature a rigadin retorto (ad andamento spiraliforme). Piede troncoconico decorato da fili vitrei applicati ad andamento circolare. Segno del pontello."@it . . . . . . . . . . .