. . . . . . . "LO330-00147" . . . . "cassapanca"@it . . . . . . "Arredo interessante per datazione e tipologia, realizzato nell'Italia settentrionale, probabilmente in Lombardia, verso la fine del sec. XV, inizi sec. XVI usando ( per il cassone diventato in questo periodo cassapanca con l'aggiunta dello schienale e dei braccioli ) la tipica decorazione \"certosina\" ( perché usata dai monaci certosini ). La tarsia \"certosina\" viene infatti largamente usata nel Nord Italia in particolare Veneto e Lombardia e specialmente nell'ambito di questo ordine religioso e presentava caratteri puramente decorativi tridimensionali che possano intendersi con le remote origini orientali ( si veda un cassone coevo conservato nel museo di Cluny ) . Tuttavia per disegni semplici e geometrici, come per questa cassapanca, da ripetersi nelle cornici e nelle parti decorative dei mobili, veniva spesso usata la tarsia \"a toppo\" parallelepipedo di una certa lunghezza con motivi decorativi intarsiati che si \"affettava\" a lamine sottili con il disegno ripetuto in modo da poterlo utilizzare per un fregio o per una decorazione ( Gregori 1981, p. 9 ). Per confronti stilistici si vedano le cassapanche del Museo Horne e della già collezione Volpi, datate fine sec. XV e attribuite alla Toscana ( Tinti 1928, tavv. CCXLIX, CCXLVI ), la spalliera della Cappella Pazzi, ( Gregori 1981, p. 9 ), alcuni arredi della casa Bagatti Valsecchi a Milano: una cassapanca proveniente da Bergamo e attribuita alla Lombardia ( fine sec. XV ) un cassone e un cofanetto prodotti in Italia Settentrionale nel sec. XV ( Toesca 1918, tavv. LXX, LXXVIII, LXXXIV )"@it . . "LO330-00147" . . . "Cassapanca di massello di noce naturale, decorata a piccoli motivi geometrici intarsiati in legno più chiaro nella parte anteriore della facciata, a struttura trapezoidale, schienale rettilineo sormontato da fregio con motivo a dentelli eseguiti a sgorbio, coperchio apribile, fiancheggiata da due pesanti braccioli intagliati, fianchi lisci con semplici incorniciature."@it .