RITRATTO DEL CONTE GIAN GIACOMO MORANDO BOLOGNINI ATTENDOLO SFORZA - dipinto

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RITRATTO DEL CONTE GIAN GIACOMO MORANDO BOLOGNINI ATTENDOLO SFORZA - dipinto 
Gian Giacomo Morando Bolognini Attendolo Sforza era l'unico figlio di Clotilde ( n. 1831 ) la maggiore delle due figlie del conte Gian Giacomo, ultimo discendente maschile del ramo primogenito. Clotilde aveva sposato il conte Alessandro Morando de' Rizzoni di Verona ( n. 1825 ). Fu l'unico erede anche della sostanza della zia materna Eugenia, morta nel 1914, vedova del duca Giulio Litta Visconti Arese ( 1822 - 1891). Egli aggiunse il cognome materno e iniziò nel 1899 i restauri del Castello S. Angelo. Si sposò con la contessa Lydia Caprara de Montalba da cui non ebbe figli. Senatore del regno e commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia, morì il 22 ottobre in Vedano al Lambro. Probabilmente il dipinto fu eseguito solo nel 1925, dopo la morte del conte, al contrario della data sul cartiglio come quello della moglie, eseguito da Vittorio Corcos, famoso ritrattista dell'Italia umbertina di cui eternava i valori in ritratti dell'alta società e dell'ambiente intellettuale sapientemente "corretti" e corrispondenti più spesso a dettami delle convenzioni estetiche del momento che non alla effettiva sostanza del personaggio ritratto 
E' raffigurato il conte in età matura, di tre quarti, in piedi in divisa grigio verde da tenente colonnello della Sanità, il berretto nella mano sinistra, la destra sulla sciabola, entro cornice di legno intagliato e dorato. 
LO330-00361 
LO330-00361 

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