RITRATTO DI GIOVAN ANTONIO LUPI CARDINALE DI TARVISIO - dipinto
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RITRATTO DI GIOVAN ANTONIO LUPI CARDINALE DI TARVISIO - dipinto
Il ritratto presenta un impianto scenico e una posa convenzionale, dipinto da un anonimo pittore lombardo secondo una consueta tipologia controriformistica "di maniera": posa del religioso, crocefisso sul tavolo, espressione pensosa, ma di "routine" del volto. Non si hanno notizie della famiglia che si distinse nella magistratura, armi scienze e che trasse origine da S. Giovanni Bianco ( BG ) e fortuna dal valore di Detesalvo, nel sec. XV generale delle fanterie venete e che ottenne molti beni confiscati ai ribelli, tra questi il Castello di Cenate già Suardi ( Spreti 1931, p. 179 ), cfr. gli altri ritratti di personaggi dello stesso casato nella collezione donata dalla famiglia Lupi imparentata con i bergamaschi Daina originari della VaI Imagna. In acquisizione è segnalato come dono della famiglia Lupi Daina, i quali avevano regalato questa loro collezione di dipinti ai Morando Bolognini
E' raffigurato il religioso a figura intera, in età matura, seduto in ampia poltrona intagliata e ornata con cuoio e borchie con mozzetta e camice di pizzo, con la mano destra benedicente, a sinistra tavolo su cui poggia un campanello, libro e crocifisso, fondo scuro. A destra in alto arma: inquadrato nel 1 e 4 con fasce ondate, nella 2 e 3 con fiore dall'elmo con svolazzi esce corona e cimiero lupo nascente con un giglio nella zampa destra cornice di legno dorato non pertinente.
LO330-00434
LO330-00434