lampadario
https://w3id.org/italia/lombardia/data/historic-artistic-property/LO330-00663 <https://w3id.org/arco/ontology/arco/HistoricOrArtisticProperty>
lampadario
Tardo č l'uso dei lampadari a soffitto nelle case private. Murano, che aveva dettato legge per tutto il XVIII secolo, a un certo momento risente di influssi d'oltralpe, dapprima boemi, poi francesi. Si mescolano cosė la tradizione del vetro fino con il metallo, ottone o bronzo dorato. Alla fine del secolo decade la vecchia tradizione muranese e la struttura si adegua a quella d'oltralpe, soprattutto boema, della foggia a corona o a pallone gonfiato, mentre gli elementi costruttivi sono ancora di vetro veneziano. Per confronti si vedano esemplari stilisticamente molto simili conservati in una collezione veneziana a Roma, a Venezia, Palazzo Albrizzi, a Stra, Villa Nazionale, nonchč quello di pių imponenti proporzioni della Reggia di Caserta e di Villa Mansi a Segramino (Mariacher, 1981, 2° ed., pp. 93, 107, 108, 121)
Lampadario a soffitto, a pallone rigonfio, a otto luci, struttura portante in ottone dorato, decorato con fastoni a catena ricchi di piccoli prismi di vetro veneziano, i portacandela sono ornati con elementi penduli di vetro, ripresi in basso nel gruppo che riunisce i festoncini di vetro.
LO330-00663
LO330-00663