Piana di Caraccio - Scena campestre di mietitura - disegno

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Piana di Caraccio - Scena campestre di mietitura - disegno 
Piana di Caraccio 
Alla XIa edizione del Premio Suzzara (1958) vinse £. 20000. Scena presentata tramite una descrizione veloce ma accurata, in cui i tratti rapidi dissolvono le forme rendendole tremule. Inquadratura antitradizionale, con i protagonisti presentati di spalle. Il paesaggio è tratteggiato sommariamente. L'artista nasce a Napoli nel 1921. Scultore e disegnatore. Fin da piccolo vive in un ambiente di artisti (il padre Eugenio è importante pittore) e dimostra precoce abilità per il disegno. Si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Napoli, che però non frequenta, preferendo studiare da autodidatta. Nel '38-'39 inizia la sua attività espositiva con la parteciapzione alle ultime tre Sindacali fasciste napoletane e alla XXIII Biennale di Venezia (1942). Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, viene internato in un campo di concentramento in Germania, da cui riesce a fuggire. Nel primo dopoguerra si mette in luce particolarmente per i suoi ritratti. Nel '47 si presenta per la prima volta con una personale a Milano alla Galleria Ranzini. Nel 1948 vince il premio di scultura a Cava dei Tirreni. Con la collettiva dei "Giovani Artisti Italiani" alla Permanente di Milano del '58 , ove espone sedici piccoli bronzi, ottiene definitivamente il successo della critica. Negli anni Sessanta inizia a interessarsi alla scultura sacra che diviene tema prevalente della sua produzione fino a quella attuale. Durante il pontificato di Paolo VI viene data particolare attenzione allo sviluppo dell'arte sacra e proprio il pontefice, che conosce Scorzelli dal '59, gli commissiona sculture ed oggetti d'oreficeria per la Santa Sede. Tra le opere più importanti: "Bassorilievo dei Bronzi del sinodo" (1962-1967); "L'ultima cena" e la "Via Crucis" della Cappella privata del Papa in Vaticano (1964), la Porta della Preghiera nella Basilica di San Pietro (1968-1971). Nell'84 realizza il monumento commemoraivo a Paolo VI per la cattedrale di Brescia. Del 1989 è la Mater naturae, figura di donna seduta , una rifusione in bronzo donata dall'autore al comune di Portovenere e collocata nella Grotta Arpaia (1990). 
MN110-00071 
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