Le mondine - Due mondine, di cui una china e l'altra stante con la testa reclinata - disegno
https://w3id.org/italia/lombardia/data/historic-artistic-property/MN110-00100 <https://w3id.org/arco/ontology/arco/HistoricOrArtisticProperty>
Le mondine - Due mondine, di cui una china e l'altra stante con la testa reclinata - disegno
Le mondine
Alla XVIIa edizione del Premio Suzzara (1964) vinse due premi in denaro l'uno di £. 35000 e l'altro di £. 25000, e un volume d'arte.
Opera in cui è evidente l'influsso della cultura nordica, che richiama gli esiti della Seccessione viennese e delle figure di Schiele. Il lavoro delle mondine è presentato secondo una caratterizzazione esistenziale, che fa leva sull'angolosità delle forme corporee per esprimere la fatica e lo straniamento del duro lavoro. Assenza di ambientazione.
L'artista nasce nel 1919 a Malles , in Val Venosta. Dopo l'apprendistato come frescante preso Anton Sebastian Fasal, e dopo l'esperienza bellica, frequenta liberamente l'Accademia di Firenze e poi l'Accademia di Brera a Milano. Dal 1949 si trasferisce a Parigi, frequentando l'Accademia libera de La Grande Chaumiere e la scuola privata di Andrè Lhote. Particolarmente intenso è il suo rapporto con l valle d'origine alla quale ritorna frequentemente e dove realizza i suoi primi affreschi su commissione. Del 1952 è il suo primo trasferimento in Brasile, dove espone a Sao Paulo. Questo soggiorno sarà importantissimo, perchè gli consente di tagliare con il passato della guerra, che l'aveva sempre ossessionato, e gli consente un'evoluzione artistica e pittorica verso un'espressione libera e completa. Nel 1954 torna in Europa; nel 1955 affresca la parete principale della sala delle sedute del palazzo consiliare della giunta provinciale di Bolzano. Nel 1956 ritorna in Brasile, dove riceve vari incarichi; rientrerà definitivamente in Europa nel 1958. Nel 1959 inizia il rapporto professionale e la lunga amicizia con Clemens Holzmeister. Eseugue opere in Val venosta, ma l'ansia di partire, che lo accompagnerà per tutta la vita, lo porta a Tourettes sur Loup, nel Sud della Francia e poi, dopo un tracollo finanziario, dal 1963, a Milano, dove espone alla Galleria Il Milione. L'accoglienza non è delle migliori: la vena figurativa dell'artista non si confà ai gusti tendenti all'astratto del pubblico, ma mai Plattenr cercherà di piegars alla moda del momento. Tra 1963 e 1964 realizza la sua opera più impegnativa: gli affreschi per la cappella del ponte europa, edificata per ricordare i caduti sul lavoro. E' illustrata dall'artista con temi articolati e complessi. Nel 1965 dipinge il trittico "La giostra della vita", esposta alla Galleria San Fedele, dove ottiene un vasto consenso di pubblico. Dopo quindici anni a Milano, si sposta a Parigi e poi a Cipierès, in Costa Azzurra. Fra le numerose mostre, personali e collettive, particolarmente significativa è l'antologica di Bolzano del 1977.
MN110-00100
MN110-00100