. . . . "MN120-00028" . . . . . . . . . . "Al IX° Premio Suzzara (1956) vinse una forma di formaggio grana, una stufa a gas, un paio di scarpe Principe di Galles e L. 10.000.\nL'intensità drammatica ed espressiva non è affidata ad un racconto o ad un episodio, ma all'uso di una pennellata breve, densa di materia cromatica (uso del colore in senso plastico) e alla rappresentazione di un ambiente (in questo caso una cucina povera) che diventa emblematico di una condizione\n sociale. In questo senso l'opera è inseribile nell'ambito del realismo esistenziale. Lo stile, inoltre è caratterizzato da una certa bidimensionalità e dall'uso\ndi una prospettiva rovesciata. La tecnica pittorica è avvicinabile a quella di Van Gogh e di Schiele.\nL'artista nasce a Milano nel 1929. Studia all'Accademia di Brera. Comincia ad esporre nei primi anni '50, alle mostre delle Accademie di Belle Arti italiane a Milano e a Torino, al Premio Diomira, alla Galleria d'Arte Moderna di Milano ed al Premio Suzzara. Le opere che dipinge tra il 1956 e il 1959, rientrano nell'ambito della Nuova Figurazione come la serie delle \"Macellerie\", quella degli interni (gabinetti, scale, cucine di abitazioni popolari e dimesse) e quella delle case in rovina o degli edifici sventrati dai bombardamenti. Negli anni '60 svolge opere ispirate all'osservazione degli scheletri di animali e delle ciminiere di una nave. Per le opere degli anni '70, invece, si ispira ad eventi di cronaca il cui denominatore comune è la violenza. Durante tutta la sua produzione un tema che rimane costante è la figura femminile. Le più importanti rassegne collettive a cui partecipa sono: la Biennale di Milano, la Biennale dell'Incisione italiana contemporanea di Venezia, la Triennale dell'Incisione di Milano, la msotra \"Realismo esistenziale. 1955-1965\" (Milano, Palazzo della Permanente, 1991). Presenta anche varie personali soprattutto a Torino e a Milano."@it . "Cucina - Interno di cucina - dipinto"@it . . . . . . . "MN120-00028" . . . "Cucina"@it . . .