. . . "Pietà per il bracciante assassinato - Sette donne velate, vestite di nero, piangenti, accanto al cadavere di un uomo, con evidenti ferite - dipinto"@it . . . "Pietà per il bracciante assassinato"@it . . . "MN120-00073" . "MN120-00073" . . . . . . . . . . "Al V° Premio Suzzara (1952) vinse il puledro.\nOpera ispirata agli eventi dell'occupuazione delle terre:il fazzoletto rosso al collo del giovane contadino suggerisce allo spettatore che si trattava di uno dei protagonisti delle lotte per l'acquisizione dei terreni incolti. La composizione, ridotta a pochi elementei essenziali, e l'uso di una gamma cromatica scarna, basata su tonalità fredde, accentuano l'atmosfera di dolore espresso dalla sequenza dei volti delle donne in lutto e dai dati essenziali che definiscono la condizione della vittima (ad es. i piedi nudi e la camicia insanguinata). La semplictà del racconto e del linguaggio stilistico elimina ogni pericolo di enfasi retorica. Questo dipinto è uno degli esempi più significativi e originali della pittura realista di impiegno sociale.\nL'artista nasce a Villanova di Bagnocavallo (Ravenna), nel 1921. Frequenta la scuola di Arti e Mestieri a Cotignola, sotto la guida del pittore Varoli. Nel dopoguerra partecipa al movimento realista e dal '51 a numerose rassegne. Negli ultimi anni la sua arte, pur rimanendo legata alla realtà, si è andata orientando verso forme più simboliche. La sua fortuna come artista, comunque, rimana legata alle opere degli anni '50, che si ispirano alle lotte dei braccianti romagnoli per la loro emancipiazione. Il suo stile è caratterizzato dalla predisposizione al racconto, spesso con inclilazioni elegiache. Nelle opere più recenti si rivolge a temi diversi, tra cui la rappresentazione della violenza scaturita dalla civiltà tecnologica, con qualche suggestione surrealista come nel ciclo fantastico-caricaturale sulla storia d'Italia."@it . . . . . . . .