stipo
https://w3id.org/italia/lombardia/data/historic-artistic-property/RL480-00044 <https://w3id.org/arco/ontology/arco/HistoricOrArtisticProperty>
stipo
Lo stipo è stato fortemente rimaneggiato: il basamento in ebano nero è aggiunto da Giuseppe Speluzzi nel 1859 in occasione di un primo restauro dell'opera, e anche il calice posto sulla sommità è un'aggiunta dello stesso Speluzzi del 1881. Lo stipo è stato acquistato entro il 1849 presso Bartolomeo Merelli, negoziante. La tipologia dello stipo o monetario è di origine olandese e si diffonde in Italia, importata dalla Francia, in particolare in Toscana e Lombardia con un periodo di massima diffusione tra il 1550 e il 1650. Il "commesso" in pietre dure che lo decora è tipico di un laboratorio romano, che utilizzava pietre lucidate collocate secondo uno schema geometrico lineare; particolarmente preziose quelle della parte centrale, che ornano i numerosi piccoli cassetti.
Stipo in ebano e avorio decorato con figure in bronzo cesellato e dorato, con intarsi in pietre dure. Il basamento in ebano nero, sagomato e guarnito con mascheroni in bronzo cesellato è aggiunto in epoca più tarda. Il calice in argento sulla sommità reca un'iscrizione "Dominicus filio Patri Virgilio", mentre nella base è uno stemma con mitra, circondato da cartiglio con l'iscrizione "Vivite felices. Quibus est fortuna peracta iam sua". Anche il calice è aggiunta postuma.
RL480-00044
RL480-00044