Officine a Porta Romana - veduta di Milano - dipinto

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Officine a Porta Romana - veduta di Milano - dipinto 
Officine a Porta Romana 
Quando Boccioni giunge a Milano nel 1907, dopo i soggiorni a Roma, Parigi, in Russia, a Venezia e Monaco, accelera lo sviluppo del suo linguaggio espressivo lungo un sofferto itinerario, del quale la città, con la sua crescita commerciale e industriale, con il suo evolversi in una metropoli moderna e con le sue periferie, rappresenta un fattore determinante che prelude alla successiva poetica futurista. In Officine a Porta Romana la scena è caratterizzata da un'inedita inquadratura, dilatata in orizzontale, nella quale predominano le diagonali che definiscono la solida struttura compositiva. L'esasperazione delle linee di fuga nonché l'utilizzo della tecnica divisionista portata all'eccesso conferiscono all'immagine un notevole dinamismo: Boccioni infatti propone un'esplosione di contrasti cromatici, in nuclei di colore raggrumati che sprigionano un'incredibile energia e ai quali si sovrappongono netti fasci di luce discendente, sapientemente bilanciati dall'opacità dei vapori delle ciminiere che compaiono in lontananza. La febbrile intensificazione cromatica è tipica dell'estrema fase divisionista di Boccioni ed è immediatamente precedente alle prime scomposizioni della forma. 
Dipinto ad olio su tela raffigurante una veduta della città di Milano, con le officine di Porta Romana. La tecnica è divisionista. 
RL480-00055 
RL480-00055 

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