Anticamera d'un patrizio||Anticamera di monsignore - gruppo di persone in attesa - dipinto
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Anticamera d'un patrizio||Anticamera di monsignore - gruppo di persone in attesa - dipinto
Anticamera d'un patrizio||Anticamera di monsignore
Il dipinto è giunto al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica con il lascito del 1976 di Paolina Farnesi, vedova di Aldo Mazza, di cui eseguiva la volontà di lasciare al museo un nucleo di opere proprie e del nonno Giuseppe Mazza, oltre che di altri artisti dell'ottocento lombardo, secondo un progetto accarezzato almeno dal 1958, dopo aver organizzato a Milano nel 1942 una mostra a loro dedicata, a cui prese parte anche quest'opera.
Firmata ma non datata la tela è tradizionalmente assegnata al 1876, data da accettare perchè in quell'anno fu esposta alla Società Promotrice di Belle Arti di Genova e a Milano, alla mostra annuale dell'Accademia di Brera.
Nota anche con il titolo, probabile storpiatura dell'originale, di L'anticamera di don Patrizio, il dipinto mostra, nell'ambientazione semplificata e domestica, l'allontanamento di Mazza dalla pittura di storia hayeziana e l'avvicinamento agli Induno e ai dipinti di genere della scuola lombarda di quegli anni.
Dipinto a olio di medie dimensioni di Giuseppe Mazza, raffigurante un interno con due porte laterali: da quella di destar entra un religioso, da quella di sinistra esce un uomo di spalle; al centro tre persone, due donne e tre uomini.
ST070-00164
ST070-00164