divinità olimpiche - vaso
https://w3id.org/italia/lombardia/data/historic-artistic-property/q7010-00059 <https://w3id.org/arco/ontology/arco/HistoricOrArtisticProperty>
divinità olimpiche - vaso
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I due stagnoni, parte della collezione Pompeo Mariani, passarono a Maria Caronni Lomazzi e nel 1934 furono acquistati dalle Civiche Raccolte. Le due opere provengono dall'area di Albisola dove, durante gli inizi del XX secolo, molte fornaci cominciarono a riprodurre le antiche maioliche dai colori azzurri (Cameirana 1966, pp. 285-289; Cameirana 1974, pp. 110-180; Cameirana 2002, p. 120). La paternità rimane incerta.
I due vasi hanno un corpo vasale lavorato al tornio su schema globulare raccordato a un piede cordonato. La parte superiore termina con un anello aggettante da dove si sviluppa un collo con bocca cerchiata e bordo estroflesso. Due anse tra loro contrapposte a protomi leonine sono inserite nella spalla con al di sotto due mascheroni simmetrici. Una terza mascherona ritorna nella parte inferiore dei vasi in corrispondenza dell'orifizio. I vasi sono accomunati da una decorazione "a scenografia barocca" e in particolare dalla presenza, su una faccia, della figura di Ercole abbigliato con la pelle di leone e con la clava appoggiata sulla spalla. L'altra faccia ha invece un personaggio diverso per vaso: nel primo stagnone (inv. 3241) Apollo con ai piedi il grande rettile Pitone, figlio di Gea, trafitto da quattro frecce; nel secondo stagnone (inv. 3242) Diana con la luna falcata sul capo che stringe a sé nella mano sinistra l'arco e mentre la destra tiene in piedi la faretra con, nella parte inferiore, l'animale a lei sacro, la cerva. Su entrambi i vasi compaiono i cartigli che si sviluppano per l'intera circonferenza: nel primo (inv. 3241) la scritta" Aqua de Rosae", nel secondo (inv. 3242) "OI. D. cap rib". La decorazione è caratterizzata da monocromia blu cobalto su fondo azzurrina.
q7010-00059
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