fuga in Egitto - scultura
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fuga in Egitto - scultura
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L'opera è nata come parte di un gruppo scultoreo, il "Presepio grande" composto da diciotto elementi e commissionato dall'architetto genovese Mario Labò (1884-1961) all'artista Arturo Martini (1889 - 1947) che fu esposto alla "Terza Mostra delle Arti Decorative di Monza" del 1927. La scultura fu poi esposta singolarmente e non più all'interno dell'opera complessiva.
Tra il 1926 e il 1927 Arturo Martini iniziò una collaborazione con Manlio Trucco, decoratore della scultura e fondatore della casa manifatturiera La Fenice. Martini vide proprio nella terracotta la possibilità di modernizzare l'arte scultorea, portando un grande rinnovamento della produzione delle maioliche albisolesi.
La scultura è del 1927.
Gruppo plastico in maiolica modellato a stampo, su base a calotta decorata in bruno picchiettato di grigio. La scena, costruita su struttura piramidale, è quella della fuga in Egitto della Sacra Famiglia: San Giuseppe è a piedi e tiene con la mano sinistra un sacco che poggia sulla spalla, mentre la destra è appoggiata sul collo dell'asino; assisa sull'animale la Vergine, che regge tra le braccia il Bambino Gesù.
Essenziale l'abbigliamento: una tunica per san Giuseppe, e un ampio mantello per la Vergine, entrambi a campitura piena celeste.
q7010-00077
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