Profeta incappucciato con cartiglio - scultura

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Profeta incappucciato con cartiglio - scultura 
A causa della scarsità di documentazione e della quantità di scalpellini che lavoravano in quegli anni presso il cantiere, risulta pressoché impossibile attribuire l'opera al nome di un maestro. La statuetta, tolta dal pilone 88 in occasione della mostra tenutasi a Palazzo Reale nel 1958, è trattata nel catalogo dal Russoli come opera di maniera di Jacopino da Tradate. E' la Bossaglia nel 1978 ad attribuirla con prudenza all'ambito francese, facendola rientrare nel gruppo di opere attribuite al Maestro delle statuette H al quale ascrive anche la n. cin 65-66-67-68 e la cin. 70. Attraverso i confronti stilistici si denota che la statuetta, ancora legata agli stilemi internazionali del cantiere, propende verso un'accennata maniera Jacopinesca. E' da distaccare rispetto al gruppo delle statuette che la Bossaglia asserisce essere di un'unica bottega in quanto differisce nella resa dell'espressione dei lineamenti del volto e nella resa del panneggio, meno stilizzato. La ricerca di realismo che si nota nel fermaglio del mantello denota un contatto con l'ambiente lombardo. Rimane dunque sempre dubbia l'attribuzione all'ambiente di scuola francesizzante che sembra lasciar trasparire la ricerca di un linguaggio tutto nostrano. Proveniente da pilone 88. 
Uomo con cappuccio e ammantato. Il mantello ha un fermaglio di chiusura all'altezza del petto. Tra le mani tiene un cartiglio srotolato. La veste gli arriva fino ai piedi, nascondendoli. sul retro:nella parte centrale, dal capo alla base, non vi è soluzione formale, ma la superficie quasi piatta, presenta i segni della punta usata per la sbozzatura e nella parte superiore i segni della gradina 
w1020-00057 
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